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Donne e turismo: venti di cambiamento.

La donna è sempre più protagonista della ripresa economica e del turismo responsabile. Si conferma la centralità del suo ruolo etico nell’impresa.

Donne e turismo: venti di cambiamento.

Blog

10/02/2020



Il turismo è da sempre un settore primario di riferimento per le lavoratrici italiane.
Fra le motivazioni, oltre a una naturale predisposizione delle donne verso questo specifico ambito, vi è la possibilità di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari.
Infatti il lavoro nel turismo vede una prevalenza delle donne dipendenti che si attestano intorno al 53 %. Sono donne il 65% degli impiegati, il 52% degli operai, il 36% dei quadri e il 20% dei dirigenti, il 51% degli apprendisti. Al salire delle posizioni di carriera (quadri e dirigenti), decrescono in percentuale le quote rosa a riconferma di un fenomeno tipicamente italiano per cui i piani alti sono ancora appannaggio degli uomini.

Il comparto che attrae maggiormente il lavoro femminile è quello dell'intermediazione
(agenzie di viaggio) con una quota sul totale del 73%. Anche negli stabilimenti termali è forte la componente di lavoro femminile (62%). Negli alberghi e nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, stabilimenti balneari, ecc.) il ruolo delle donne è fondamentale considerando che esse rappresentano rispettivamente il 54% e il 52% del lavoro dipendente. I dati, tratti dal Decimo Rapporto sul Mercato del lavoro nel turismo pubblicato nel dicembre 2018 da Federalberghi in collaborazione con Fipe e con l'Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, offrono lo spaccato contraddittorio di un Paese con una spiccata vocazione per un settore innovativo, quale è quello turistico, ma che arranca quando si tratta di pari opportunità. Se le donne rappresentano una componente importante del settore turistico, resta il fatto che le posizioni più alte in carriera sono tutt'oggi affidate agli uomini. Non mancano le proiezioni su quale potrebbe essere lo scenario nel caso di un aumento della componente dirigenziale femminile. Le analisi predittive sono sempre positive e vedono la ricorrenza di due concetti chiave quando si parla di sviluppo sostenibile promosso dalle donne, innovazione ed etica, che appaiono come due facce della stessa medaglia.

Intanto la crescita della femminilizzazione del sistema imprenditoriale emerge con evidenza nel confronto temporale. Rispetto al 2015, infatti, si registra una variazione percentuale del +4,9% di imprese femminili nel turismo, contro una crescita del +4,2% nel totale del comparto. Cresce infatti la quota delle imprenditrici che si attesta intorno al 35%.

L'ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche
offre uno spaccato molto eloquente della filiera turistica al femminile evidenziando come sul totale delle imprese femminili nel turismo l'81,3% sono attività di ristorazione (385.304 imprese complessive di cui 110.642 femminili), il 13,8% delle imprese turistiche femminili è relativo ai servizi di alloggio (55.702 nel complesso di cui 18.744 femminili), il 5% attiene ai servizi di intermediazione svolti da agenzie di viaggio e tour operator (18.086 in totale di cui 6.746 femminili). È sostanzialmente il comparto dell'intermediazione ad essere preferito dalle imprenditrici (37,3%).

Ma, secondo le imprese e gli esperti, qual è il valore aggiunto rappresentato dalle donne nel turismo in termini di innovazione?
La capacità di diversificazione e di vision sui nuovi tematismi viene associata al “core” di prodotto per il 69,3 %, al marketing per il 20,5 e ai processi produttivi per il 10,2 %. Questi dati rilevati dall'ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, concorrono a meglio definire le caratteristiche delle lavoratrici del turismo cui viene riconosciuta una capacità intrinseca di creare valore nei processi interni al comparto volti all'innovazione.

Fra i trend più recenti vi è la crescita della componente femminile nelle imprese del turismo responsabile e sostenibile. La stessa formazione specialistica evidenza un interesse prevalente da parte delle donne a lavorare in questo ramo, così come risulta essere in costante crescita il turismo femminile rappresentato dai viaggi green (a livello europeo il 60 % dei partecipanti ai viaggi responsabili sono donne). Questa attenzione nei confronti della sostenibilità si può cogliere da altri indicatori legati all'impresa: nelle strutture alberghiere di qualità, ad esempio, le imprenditrici sono più attente agli aspetti ambientali quali la raccolta differenziata e il risparmio idrico.

Questa tendenza favorevolmente accolta da diversi operatori ed enti del settore, costituisce una focalizzazione strategica nell'opera di sensibilizzazione delle donne in procinto di programmare il proprio futuro professionale.

L'AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile, dedica una serie di attività specifiche per rafforzare il ruolo delle donne nel turismo, considerato che la funzione etica che moltissime donne svolgono nelle imprese spesso rappresenta l'ago della bilancia di una gestione sana e sostenibile.  Il turismo responsabile sta rappresentando sempre di più lo sbocco naturale per le donne che sono intenzionate a lavorare nel settore anche in considerazione di una marcata vocazione verso questo ramo. AITR ha creato il Tavolo di Genere per monitorare il fenomeno e per promuovere iniziative volte alla promozione del ruolo della donna. Ad esempio il GRT, Gender Responsable Tourism, nasce per dedicare una comunicazione specifica a questo tema rafforzando, tutelando e valorizzando la presenza delle donne nel turismo responsabile anche facendo scudo contro le discriminazioni ancora esistenti in tutti i settori.

L'ACT Accademia Creativa Turismo in collaborazione con AITR propone da diversi anni il Master in Turismo Sostenibile e Responsabile inquadrandolo nell'offerta formativa dell'autoimprenditorialità.
Il Master si colloca nel più ampio scenario delle politiche europee di sviluppo dei territori che promuovono l'utilizzo di metodologie di marketing territoriale e turistico, le uniche in grado di fare sistema fra le diverse componenti strategiche di un territorio. Il turismo responsabile che pone al centro la capacità della donna di produrre un valore aggiunto sui temi dell'innovazione e dell'etica, diventa dunque l'approccio più attuale ai temi della sostenibilità che sottendono ogni azione di valorizzazione dei territori destinata a nascere intorno agli attrattori turistici.

 

Marina Ricci - Redazione ACT

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