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Italia: vicini al sold out!

Segnali importanti di ripresa per parte del sistema turistico. L’Enit registra una ripresa del turismo locale per Ferragosto: venduto il 79 % delle offerte online.

Italia: vicini al sold out!

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03/08/2020




La lettura di quanto è accaduto e sta ancora accadendo al turismo dal Covid in poi visuale multipla fatta di diverse angolazioni data la complessità del fenomeno e, una cosa è certa, non può essere univoca (per intenderci “positiva” o “negativa” tour-court). Il comparto turistico comprende infatti diversi settori e tantissime attività umane anche in considerazione dell'indotto che è normalmente in grado di generare dal momento che sconfina naturalmente e inevitabilmente in altri ambiti dell'economia italiana.
Senza dubbio il turismo rappresenta nel suo insieme uno dei settori che ha subito più danni a causa dalle misure di lockdown attuate per limitare la diffusione del virus, ma in Italia ha anche dimostrato una flessibilità particolare lato imprese e lato turisti.

Ma vediamo complessivamente che fase sta attraversando l'economia italiana, ufficialmente in recessione (siamo al terzo ribasso consecutivo del Pil). Il 31 luglio scorso, pochi giorni fa, l'Istat ha reso noti i dati relativi al crollo del Pil del secondo trimestre 2020 in Italia: -12,4% (50 miliardi di euro in meno) rispetto ai primi tre mesi dell'anno che già avevano registrato un calo del 5,4 %. Nel confronto con altri Stati Ue l'Italia, però, perde meno PIL (Francia - 13,8 % e Spagna - 18,5 %) probabilmente proprio perché il turismo domestico nel cuore dell'estate sta tenendo botta, nonostante il calo registrato in luglio. A scopo esemplificativo, la Sardegna aveva visto in luglio il -70% delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre Campania, Calabria, Sicilia e Veneto il -40%.

È evidente a questo punto come, tra cali e segnali di ripresa, il terzo trimestre e particolarmente le performance del mese di agosto – il mese tradizionalmente preferito dagli Italiani per le vacanze estive – siano decisivi. Sembrerebbe quasi che il triste primato italiano di essere stato il primo paese dopo la Cina ad aver dovuto fare i conti con il Coronavirus, se da un lato ha inizialmente danneggiato l'immagine del Bel Paese, dall'altro ci ha favoriti offrendoci il vantaggio competitivo di ritrovarci in piena estate, ad agosto, con il virus in recessione (nonostante qualche ripresina isolata). L'apertura delle frontiere ai paesi dell'area Schengen ha fatto il resto favorendo un cauto recupero di turismo straniero.

Nel mentre gli Italiani hanno dimostrato di sapere fare “di necessità virtù”: nell'orientare la promozione turistica delle principali mete italiane verso un target “domestico” hanno rilanciato l'offerta interna attraverso nuove forme di valorizzazione puntando anche sul turismo esperienziale delle migliaia di borghi di cui è ricca l'Italia che consente anche la prossimità.
Nonostante il quadro risulti disomogeneo e difficilmente interpretabile, considerato che siamo ancora dentro i fatti, si stima che l'Italia fonderà le basi della sua ripartenza proprio su questo substrato di imprese che sono riuscite a tenere testa alla pandemia sapendo anche sviluppare con più determinazione – talvolta inventare – forme alternative di turismo (ad es. turismo naturalistico versus overtourism). Certo, si sta operando in una stagione turistica rallentata, che sta salvando il salvabile in corner, molto concentrata e più breve del solito, ma che comunque sta garantendo il mantenimento della maggior parte degli esercizi. Dai dati aggregati, i diversi settori sembrano crollare, ma le differenze di performance parlano invece di una tenuta sotterranea, un resistenza alla crisi di molte imprese che sta garantendo il traghettamento verso la ripartenza dell'economia nel suo insieme.

Secondo Nomisma “il dato aggregato ci spaventa ma ci racconta una realtà a metà. La metà che non ci racconta è quella positiva. Ci sono comparti che stanno procedendo bene e talune imprese crescono anche in quei settori che in termini aggregati crollano”, cita il comunicato di Nomisma. “Vi sono ampie differenze di performance connesse ai comparti, alle dimensioni dell'impresa e al contesto regionale e di filiera nel quale le imprese operano. Se da un lato questo dato spaventa, dall'altro c'è una parte economica che sta crescendo e sulla quale dobbiamo edificare le basi per la ripresa del Paese nel suo complesso. Per questo non dobbiamo avere paura”.

L'Enit fa presente che la settimana di Ferragosto (10-16 agosto) è quasi sold out. L'Italia ha già venduto il 79% delle disponibilità di offerte online (fonte Booking.com), la Spagna il 72%. In Italia alcune destinazioni balneari non risulterebbero più disponibili: l'80% a Rimini, l'81% a Ravello, l'86% a Cavallino Treporti in Veneto, il 94% nel Cilento ed il 98% nel Salento. Per quanto riguarda la montagna le destinazioni delle Alpi non sarebbero più disponibili all'84%.

È sempre l'Enit a evidenziare che il contributo totale al Pil del settore diminuirà di 5,8 punti percentuali, rispetto al 13% del Pil registrato nel 2019. “Come per gli impatti diretti – spiega il bollettino Enit – la riduzione prevista per l'Italia è inferiore rispetto agli altri Paesi selezionati (-7,4% la Spagna sul valore del 2019)”. Inoltre l'Italia continua a stare davanti agli altri Paesi con 882,7mila menzioni totali di cui 83,3 mila provenienti dal web e 799,4 mila dai social. Le mention hanno prodotto oltre 233 milioni di interazioni totali”.

Considerando però che il turismo in Italia non è solo alberghi e stabilimenti balneari, le diverse rappresentanze di categoria continuano a richiedere al Governo massima allerta particolarmente per quei settori, quali il tour operating, fortemente penalizzati dalle inevitabili chiusure ai paesi extra-Ue. Il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, assicura che il settore sarà tra quelli privilegiati nel decreto agosto. Attendiamo sviluppi.

Intanto proprio ieri, 2 agosto, il ministro attraverso un comunicato stampa diramato dal Mibact, ha commentato gli effetti del bonus vacanze: “Superato il milione di bonus vacanze erogati e continuano ad aumentare le strutture ricettive che aderiscono a questa importante iniziativa che supporta il turismo e la spesa delle famiglie a reddito medio basso”.
I numeri – ha precisato Franceschini - sono in crescita dopo solo un mese dall'entrata in vigore sono più di un milione i bonus vacanze ottenuti attraverso l'app IO per un valore economico pari a 450 milioni di euro. Al momento sono oltre 140mila le famiglie che hanno già speso i bonus in circa 10mila strutture, immettendo così nel settore turistico oltre 60 milioni di euro. Un modo efficace per sostenere le imprese turistiche e le famiglie italiane. Ma anche in vacanza occorrono prudenza e rispetto delle regole”.

“Secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate riportati dal Mibact – recita il comunicato -  la ripartizione territoriale delle spese degli Italiani sta avvenendo tra le regioni con un trend non molto difforme dai normali flussi del turismo interno. Le prime tre regioni in cui si sono concentrate le spese sono l'Emilia Romagna, la Puglia e la Toscana dove, nell'insieme, è stato utilizzato più di un terzo dei bonus erogati.
I dati evidenziano inoltre che le famiglie stanno decidendo dove trascorrere le vacanze anche in funzione della presenza sui territori di alberghi, campeggi e bed & breakfast che aderiscono all'iniziativa. A livello nazionale sono circa 10 mila le strutture dove è già stato possibile spendere i bonus e, in questo primo mese, ciascuna di esse ha ospitato mediamente 11 nuclei familiari. A livello territoriale, il podio per numero di strutture aderenti vede in testa l'Emilia Romagna (13% del totale), a seguire il Trentino Alto Adige (9%) e la Toscana (7%)”.

Tutto fa pensare che ancora una volta le sorti dell'economia italiana dipendano in gran parte dalle performance del turismo, forse il settore più danneggiato, ma quello paradossalmente più strategico per far ripartire l'Italia. Il settore, in sostanza, su cui bisognerà puntare energicamente a livello pubblico e privato in termini di sostegno, riqualificazione e sviluppo.

Marina Ricci - Redazione ACT

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