25/06/2025
Viaggiare in Africa è qualcosa che ti cambia dentro. Per me non è mai stato solo vedere animali selvatici o paesaggi mozzafiato: è sempre stato un richiamo profondo, quasi ancestrale. Ed è proprio seguendo quel richiamo che ho deciso di trasformare la mia passione in una professione: diventare guida safari in Sudafrica. In questo articolo ti racconto il mio percorso, le difficoltà, le emozioni e le conquiste di questa avventura incredibile.

Il mio primo viaggio in Kenya: come mi sono innamorata di questo continente
Tutto è iniziato con un viaggio. Partii con mia madre alla volta del Kenya, emozionata e curiosa di vedere per la prima volta tutti quegli animali che fino a quel momento avevo visto solo nei libri o nei documentari. Avevo sempre sognato l’Africa, grazie soprattutto ai racconti che proprio mia madre mi aveva fatto, ma non immaginavo che avrebbe avuto un impatto così potente sulla mia vita. Ricordo ancora il primo animale selvatico che vedemmo: una giraffa nascosta tra i rami, piuttosto lontana. Ma non importava, volevo solo assaporare ogni secondo di quell’incontro incredibile. Passammo un mese diviso fra le spiagge di Malindi e diversi parchi del Paese. Alla fine, quando tornammo a casa, capii che l’Africa sarebbe stata parte di me. E che un giorno sarei tornata, non più solo come viaggiatrice.

Chi è e che cosa fa una guida safari
Chi immagina la guida safari come una persona che semplicemente guida una jeep e indica gli animali dicendone il nome, si sbaglia di grosso. La guida è la figura che fa davvero la differenza durante un safari: interpreta il bush, racconta le storie dietro ogni impronta, odore e suono, protegge l’ambiente e garantisce la sicurezza di chi accompagna. È vero che per la maggior parte di noi fare un safari significa vedere leoni, elefanti e tutti gli animali iconici della savana, ma può capitare di avere poca fortuna. Ed è in quei momenti che una guida esperta riesce a rendere interessanti anche le attese o gli angoli apparentemente vuoti. Magari non si ha la fortuna di riuscire a vedere un leopardo ma magari si possono vedere le tracce lasciate dal suo passaggio.
Per questo motivo ogni aspirante guida deve seguire un percorso di preparazione, teorico e pratico, che permette di acquisire conoscenze in diversi ambiti: meteorologia, geologia, etologia, zoologia, botanica, solo per citarne alcuni. Ogni Paese africano ha leggi e procedure distinte, e il Sudafrica si contraddistingue per uno dei percorsi più impegnativi. Per diventare guida è necessario frequentare un programma di almeno due mesi, al termine del quale va sostenuto un esame, per poi registrarsi all’“albo” e poter lavorare.
Il mio percorso di formazione per diventare guida Safari certificata
Il mio percorso di formazione per diventare guida Safari certificata ha, tuttavia, preso ben più di due mesi. Ho cominciato infatti nel 2020 per completarlo nel 2025. È stato un processo lungo, a tratti difficile e frustrante, che però mi ha entusiasmata in ogni momento. Il fatto di abitare in Italia non lo ha poi reso più facile, anzi, ma l’interesse e la passione hanno reso possibile la realizzazione di questo obiettivo.
Dal corso online alla formazione sul campo
Non è così scontato che a una persona che vive in Europa, dopo qualche viaggio in Africa, venga in mente di diventare guida safari, o perlomeno di chiedersi come fare. Tuttavia, dopo essere tornata dal mio viaggio in Kenya, ancora adolescente, avevo trovato l’associazione AIEA, formata da guide ed esperti italiani d’Africa. Per motivi di lavoro non mi era però possibile seguire i corsi da loro offerti, almeno fino al 2020, quando — a causa del Covid — molte associazioni hanno spostato online le loro attività. Così, nonostante nel frattempo mi fossi anche trasferita dall’Italia, riuscii a completare il corso teorico.
Forse mi aspettavo qualcosa di più semplice, ma posso garantire che studiare tutto il materiale che ci fu fornito fu una bella impresa, tanto che riuscii a sostenere l’esame teorico solo nel 2023. Nel luglio 2024 partii finalmente alla volta del Sudafrica per completare la parte pratica del corso FGASA (Field Guides Association of Southern Africa). Furono tre settimane indimenticabili. Il nostro gruppo, costituito da circa quindici persone, due istruttori e due cuoche, era accampato all’interno di una riserva nella provincia di Limpopo.
Ogni giornata seguiva più o meno la stessa routine: sveglia presto, preparazione dei veicoli, drive di circa due ore, lezione teorica, pausa pranzo e studio, drive serale, cena. Nel weekend erano previsti esami e una mezza giornata di relax nel lodge più vicino. La semplicità di questa vita quotidiana, nonostante il freddo (fino a 5 gradi di notte), contribuì a rendere l’esperienza ancora più autentica e a creare legami stretti all’interno del gruppo. Nel febbraio 2025 tornai nuovamente per finalizzare la certificazione FGASA e, in quell’occasione, sostenni anche l’esame di Track & Sign. Questo fu forse il più difficile di tutti, perché prevedeva il riconoscimento di orme e segni solo attraverso l’osservazione sul campo. La soddisfazione, però, di vedere un segno quasi insignificante e saperne ricostruire la storia è qualcosa di unico.

Che cosa ho imparato: non solo animali
Il valore più grande di questa esperienza è stato scoprire quanto una guida safari debba sapere, non solo sugli animali, ma sull’intero ecosistema. Ogni pianta, insetto, roccia racconta una storia. E ho imparato quanto sia importante trasmettere questa consapevolezza a chi partecipa a un safari. Come ci hanno spiegato più volte i nostri insegnanti, di tutto quello che apprendiamo probabilmente solo il 3% è ciò che la maggior parte degli ospiti vuole sentire. Ma avere una conoscenza approfondita permette alla guida di vedere ogni elemento come parte di un sistema più grande, in cui tutto è essenziale per la sopravvivenza dell’ambiente.

Perché ho scelto di diventare guida safari
Dall’esperienza personale a una professione: il desiderio di accompagnare altri alla scoperta dell’Africa
Il mio desiderio non era solo vivere l’Africa, ma farla vivere agli altri. Volevo accompagnare le persone alla scoperta di quel continente che anni prima era riuscito a conquistarmi al punto da voler fare di tutto per tornarci e trascorrerci più tempo possibile. Penso infatti che l’Africa sia, pur nella sua diversità, una terra capace di insegnare l’essenziale e di farci sentire parte di qualcosa di più grande. E volevo mostrare a quante più persone possibile le meraviglie che questo continente può offrire.
Chi sono oggi: guida safari e accompagnatrice di viaggio
Oggi sono una guida safari certificata FGASA e accompagnatrice di viaggio per piccoli gruppi. Organizzo e guido viaggi in Africa australe, pensati per chi desidera vivere avventure autentiche e responsabili, rispettando le comunità locali e la natura che ci ospita. Nei miei viaggi si possono aspettare tanta avventura e forti emozioni, ma è indispensabile partire con spirito di adattamento. Non si dormirà in lodge di lusso, ma in campi tendati, con cucina semplice e letti spartani.

Sudafrica e Namibia: le mie destinazioni
Viaggi autentici e avventure consapevoli
I miei safari si svolgono principalmente tra Sudafrica e Namibia, due Paesi straordinari, diversi tra loro ma ugualmente affascinanti. Ho scelto queste destinazioni perché sono quelle che conosco meglio, dove ho viaggiato di più e che sento di poter raccontare in modo autentico. Voglio offrire ai miei ospiti il meglio per la loro esperienza, guidandoli in luoghi che ho vissuto in prima persona. Sono anche due destinazioni accessibili a diverse tipologie di budget, anche se questa tipologia di viaggio comporta comunque dei costi importanti, anche scegliendo soluzioni più essenziali. Il Sudafrica offre un bush ricco di fauna e paesaggi verdi e rigogliosi, mentre la Namibia colpisce per i suoi spazi infiniti, i deserti dorati e i cieli stellati che sembrano non finire mai. Ogni itinerario è costruito con attenzione, privilegiando piccole strutture a gestione familiare, campi tendati e attività che rispettino l’ambiente e valorizzino le culture locali. Ogni viaggio è un invito a rallentare, osservare, ascoltare. A mettere in pausa la frenesia quotidiana e riscoprire il piacere di essere semplicemente presenti, immersi in una natura autentica e sorprendente.

Perché viaggiare con me
Perché non propongo viaggi preconfezionati, ma esperienze su misura, pensate per chi cerca emozioni vere. Perché conosco i luoghi, le persone e gli animali che incontreremo. Perché saprò raccontarti il bush non solo attraverso ciò che si vede, ma anche attraverso ciò che si percepisce, si annusa e si ascolta. Viaggiare con me significa affidarsi a chi ha scelto di vivere l’Africa, di studiarla e di rispettarla profondamente.
Se questa storia ti ha colpito e inizi a sentire anche tu il richiamo africano, scrivimi per avere più informazioni e lasciati guidare nella tua prossima avventura.
Articolo a cura di:
Marina Bertolini
Questo contenuto §e frutto di un esercizio didattico realizzato dagli studenti del corso di Digital Storytelling di Accademia Ceativa Turismo nell’ambito della II edizione del Contest Best Travel 2025. Ogni riferimento a realtá turistiche esistenti è puramente casuale. L’obiettivo è mostrare il lavoro svolto in aula e permettere al pubblico di votare il progetto preferito!